mercoledì 16 settembre 2015

Cause ed effetti: viaggio nel tempo

Ebbene, dopo un po' di tempo in silenzio torno ad infettare il web. L'assenza stavolta è giustificata: ho dato la priorità alla ricerca di un nuovo lavoro ed una nuova casa, e per quanto mi riguarda è impegnativo.
A questo proposito racconterò nei prossimi giorni qualche novità.
Ma ora vi voglio parlare della gioia che ho provato oggi quando un'amica e compagna di fede mi ha detto che domani partirà per visitare il suo paese di origine dopo 20 anni.
B. e suo marito sono venuti in Italia dalla Costa d'Avorio 20 anni fa, anzi il marito un paio d'anni prima, per lavoro. Con 3 figli ora adulti, che lavorano e studiano, sono una famiglia meravigliosa. Praticano il Buddismo di Nichiren Daishonin come me, ma non hanno dimenticato le loro origini. Sono onesti, volonterosi e aiutano chiunque. Mi sono unita a loro nella Onlus Triveneto-Costa d'Avorio, che nella persona di P., il marito, porta avanti dei progetti per i bimbi ammalati o con lesioni.
Tutto questo mentre intorno a noi divampano polemiche sul flusso di immigrati in arrivo in Italia ed Europa in generale.
Parto dal presupposto che la stronzaggine, la cattiveria ed il male non hanno colore, razza, sesso o religione, per fare una riflessione insieme a voi:
mi ritengo fortunata, al contrario di molti altri veronesi e veneti; ho conosciuto napoletani e meridionali in genere fantastici. Lavoratori, allegri e disponibili. Caratteristiche che non sempre ho riscontrato nei miei concittadini. Ho conosciuto africani, cinesi, marocchini, rumeni, albanesi, bulgari con i quali non ho avuto il benché minimo problema.
Dopo questa parentesi quello che penso spesso è: potevano dire altrettanto gli americani che ci hanno visto arrivare a frotte ai primi del secolo scorso? Non eravamo forse anche noi quelli che cucinavano pietanze puzzolenti, che parlavano solo la loro lingua, che si riunivano tra loro a mangiare, ubriacarsi e cantare? Che vivevano in più di una famiglia in appartamenti di dimensioni ridicole, fatiscenti e sporchi? Che facevano a botte spesso e volentieri?
O vogliamo parlare di una invasione durante la seconda guerra mondiale, di terre africane con popoli poveri, affamati, disarmati e ingenui?
Vedete, non è questione di giusto o sbagliato, di motivi o tempi, ma di cause ed effetti.
Lo abbiamo fatto, lo stiamo subendo. Sì, okay, non noi. I nostri nonni o bisnonni non l'hanno voluto. Ma lo hanno permesso. E sono sicura che la maggior parte di loro, sia in Africa che negli Stati Uniti (o in qualunque altro luogo del mondo) non aveva intenzioni cattive o criminali. Ma tant'è.
Quindi chiudo la riflessione qui, lasciando a voi i pensieri.
I miei, di pensieri, ora sono gioiosi per la mia amica B., perché è una di quelle che ha decisamente contribuito a migliorare la mia città, con i suoi sorrisi, la sua allegria, i suoi incoraggiamenti, la sua pazienza, la sua tenacia e l'educazione di figli bravi e onesti. Senza chiedere niente in cambio.
Grazie per l'attenzione, a breve aggiornamenti.
A voi la linea. G